
Che i Social siano fonte di alti guadagni per chi ne ha la proprietà è cosa certa. Il flusso economico deriva dalla pubblicità che si trova sul Social quando vi si accede. Ovviamente quanti più utenti sono raggiunti dal Social, tanto maggiore è l’interesse pubblicitario. Cosa sta accadendo dopo la proposta di acquisto da parte di Elon Musk verso Twitter? La situazione è complicata.
L’offerta di acquisto di Twitter
Nel mese di aprile 2022 il miliardario americano Elon Musk, già fondatore e proprietario di Tesla e Space X, ha avanzato una proposta di acquisto del Social Twitter per un valore di 44 miliardi di dollari.
A seguito di riunioni dei vertici del Social, questo ha accettato la proposta di Musk . Tutto fatto? Neanche per sogno, oggi registriamo una retromarcia da parte del miliardario che rifiuta di portare a compimento l’affare ma perché?
Due fatti devono essere considerati soprattutto. Twitter ha perso valore in borsa e oggi il suo valore è calato di almeno un terzo in borsa. Elon Musk si ritroverebbe a sborsare 44 miliardi per acquistare un’azienda che oggi vale molto di meno.
Secondo l’aspirante acquirente o dovremmo dire forse ex, il Social non avrebbe fornito dati previsti dal contratto di acquisto, nascondendo soprattutto il numero effettivo di utenti falsi il cui numero reale sarebbe decisamente superiore al 5% dichiarato da Twitter.
E’ evidente che un numero superiore, e non di poco, di profili falsi significa un minore interesse degli inserzionisti pubblicitari, quindi un calo sensibile del giro d’affari. Se così veramente fosse, si aprirebbe anche un grave capitolo relativo alla Borsa.
Di fatto, i dati forniti alla Borsa, non reali, avrebbero influenzato il valore del Social, un falso nei dati alla Borsa è una grave violazione delle norme economico-finanziarie, al limite della truffa e per questo sanzionabile pesantemente.
Cosa accadrà nell’acquisto di Twitter
In verità dobbiamo dire che le accuse di Musk per le quali vorrebbe sfilarsi dall’impegno di acquisto, non trovano prove, riscontri. Twitter non ha intenzione di rinunciare ai 44 miliardi previsti per la cessione del Social.
Elon Musk per le varie motivazione, la non comunicazione di dati reali, il calo di valore di Twitter e soprattutto la prospettiva di ulteriore calo di fiducia in borsa e conseguente ulteriore calo di valore, non ha intenzione di mollare sulla recessione del contratto, per tali motivi ritenendola assolutamente legittima.
Per contro Twitter ha annunciato il ricorso al tribunale per far valere il contratto e condannare Musk al rispetto del medesimo. Cosa accadrà a questo punto? Le ipotesi in campo non sono tante.
Se Musk sarà in grado di dimostrare le proprie ragioni, è evidente che il Tribunale non potrà che condannare Twitter e dare ragione a Musk. Diverso il caso in cui Twitter dovesse vedersi condannata.
Elon Musk ne uscirebbe vincitore e Twitter a quel punto vedrebbe anche aprirsi l’accusa di falso nelle comunicazioni alla Borsa, un disastro. Potrebbe anche aprirsi un’altra soluzione, a metà tra le due precedenti.
Per evitare da parte dell’acquirente un esborso decisamente superiore al valore attuale di Twitter e per quest’ultimo il rischio di pesantissime conseguenze sulmercato, che comunque ci saranno indubbiamente, si potrebbe ipotizzare un accordo.
Questo potrebbe prevedere la prosecuzione dell’acquisto di Twitter da parte di Musk ma rideterminando il valore di acquisto, più coerente con il valore attuale di Twitter e quindi la chiusura di un contenzioso il cui esito, al momento attuale, è incerto per entrambi i contendenti.
Twitter deve ancora decidere il ricorso al Tribunale del Delaware, probabile ma non ancora certo. Se si decidesse in questo senso da parte del Social, si aprirebbe un processo che potrebbe durare molti mesi con conseguenze negative per Twitter per via dell’incertezza sull’esito della vicenda.
Non resta, a questo punto, che stare a vedere quale strada sarà decisa dai contendenti, con un occhio, ovviamente, alle conseguenze del valore in Borsa di Twitter.